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Due cuori che battono all’unisono: uomo e cavallo nella ricerca scientifica

Da diversi anni, numerose ricerche scientifiche hanno approfondito il fenomeno della sincronizzazione dei ritmi cardiaci tra uomo e cavallo in diversi contesti di interazione. In Italia, l’Università di Pisa si distingue come una delle principali realtà accademiche impegnate nello studio di questa influenza reciproca, analizzando i meccanismi che la regolano e i potenziali benefici che può generare nell’ambito della relazione uomo-cavallo. Questi studi contribuiscono a valorizzare il ruolo delle interazioni uomo-animale nel promuovere il benessere reciproco.

Gli esiti di questi studi sono stati pubblicati in diverse ricerche scientifiche e riviste internazionali come PlosOneElectronics e Proceeeding of Engineering in Medicine and Biology Society (EMBC). Ma non solo, un altro importante studio portato avanti dai ricercatori del Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti con gli animali ha dimostrato come le diverse tipologie di interazioni (visiva, uditiva, contatto) e i diversi soggetti coinvolti in questa interazione possano sucitare reazioni differenti nel cavallo. Quest’ultimo importantissimo studio è stato pubblicato sulla rivista Frontiers in Veterinary Science (trovate lo studio completo nella nostra sezione approfondimenti).

I ricercatori hanno utilizzato un sistema a fascia toracica per il cavallo, in grado di rilevare la variazione e i dati sull’attività cardiaca in tre situazioni diverse: quando fra cavallo e uomo non c’era alcuna interazione, quando c’era una interazione olfattiva e visiva e infine nel caso di contatto fisico. Stesso tipo di analisi è stato portato avanti sull’uomo con dei sistemi di rilevazione con un tessuto sensorizzato.

Quello che abbiamo scoperto – ha sottolineato l’ingegnere Antonio Lanatà – è che ogni situazione si caratterizza per una sincronizzazione dei ritmi cardiaci significativamente diversa tanto che siamo stati in grado di riconoscere i tre tipi di interazione uomo-cavallo in modo automatico con una accuratezza superiore al 70 per cento” – Fonte https://www.unipi.it/index.php/news

Un’altra ricerca portata avanti dal CNR per gli IAA, finanziata dal Ministero della Salute, ha dimostrato che i cavalli sono più rilassati quando l’interazione è di tipo fisico e ancora di più quando il contatto avviene con una persona conosciuta, questo favorisce lo sviluppo nell’animale di uno stato emotivo di tipo positivo. In questo modo si favorisce una diminuzione del loro livello di agitazione, riducendo i segnali di stress la frequenza cardiaca.

È importante evidenziare come la ricerca pubblicata su Frontiers in Veterinary Science abbia messo in luce i benefici e il valore di questo tipo di interazione nell’ambito degli Interventi Assistiti con gli Animali. Tutto questo dimostra che il successo degli IAA è strettamente dipendente dalla natura affiliativa e sul coinvolgimento emotivo che caratterizza l’essere umano nell’interazione con l’animale. Ma non solo, questo lavoro può aiutare a selezionare le procedure migliori in termini di approccio fisico dell’animale coinvolti negli interventi, nel rispetto delle caratteristiche comportamentali specie-specifiche, al fine di proporre una attività sempre più strutturata che non si limiti alla semplice interazione occasionale (Inside the Interaction: Contact With Familiar Humans Modulates Heart Rate Variability in Horses – Cap. Discussion pag. 9)

Siamo fermamente convinti che questi rilevanti studi possano rappresentare un significativo valore aggiunto per tutte le attività di IAA, EAA e TAA svolte in Italia. Noi di Petherapynews.com ci impegniamo a tenervi costantemente informati sulle più recenti pubblicazioni scientifiche, garantendovi un aggiornamento continuo sulle nuove scoperte.

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